Chiesa rupestre di San Rocco

Ripa di Fagnano, chiesa di San Rocco
Chiesa rupestre di San Rocco
Ripa di Fagnano, Chiesa rupestre di San Rocco
Chiesa rupestre di San Rocco

Salendo dalla verde piana di Fagnano alla volta della frazione Ripa, si rimane subito meravigliati dal sontuoso panorama del paese adagiato in una sella fra due colli e con la catena del Gran Sasso, bianca di neve, che li incorona.

Appagato lo sguardo d'insieme si cercano particolari nel paesaggio e, nel colle di sinistra, fra la sequenza di balze rocciose quasi verticale, si scopre un manufatto con la tipologia classica di una chiesa rurale, con pochi elementi di scarso interesse forse anche poco aggraziati con quel timpano sproporzionato che sovrasta la facciata.

La costruzione sporge di poco dalla parete rocciosa e, appena varcato il semplice portale d'ingresso, si capisce che ha la semplice funzione di chiudere una grotta che, forse, è stata abitata da un eremita e in seguito dedicata al culto di San Rocco dalla devozione popolare.

La piccola chiesa, alla destra dell'ingresso, ha un altare con un affresco raffigurante Gesù Cristo e Sant'Antonio da Padova e al centro una nicchia, anch'essa dipinta, contiene una piccola statua raffigurante la Madonna. La grotta prosegue profonda nella roccia dopo essersi ristretta di circa la metà della larghezza dell'ingresso. 

Alla sinistra di chi procede nel modesto androne, una fila di banchi rivolti verso l'altare in fondo; a destra i resti di un affresco di fattura più antica raffiguranti San Rocco e San Sebastiano, i volti dei due santi presentano delle abrasioni che ne cancellano i lineamenti. Di seguito alla stessa parete sospesa su semplici chiodi conficcati nello stucco, da una corda pendono diversi ex-voto consistenti in tovaglie di lino bianco con ricamato sopra frasi e nomi a ricordo della grazia ricevuta dal Santo.

La parete di fondo è occupata dall'altare dedicato a San Rocco, oltre dalle poveri suppellettili religiose, è arredato da una piccola tela di buona fattura raffigurante il Santo francese con tutti gli elementi della sua iconografia: bastone da pellegrino, mantello, cappello, conchiglia e il cagnolino che lenisce il dolore provocato dalla piaga della peste. San Rocco fu l'intercessore dei malati di peste che invocavano il suo nome per ottenerne la guarigione.

Le pareti della grotta un tempo erano intonacate e affrescate ma di questo rimane ben poco. Molto bella la volta costituita da roccia che reca ancora tenui tracce di colore con le stelle del firmamento dipinte di blu e rosso.

Un piccolo tesoro della cultura abruzzese che sicuramente vale la pena di visitare dopo essersi informati al comune (0862 86161) su agibilità post-terremoto e tempi di apertura.

 

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