Alle pendici meridionali della catena del Gran Sasso, su un alto dosso che chiude la sottostante Valle del Tirino, sorge l'antico borgo fortificato di Castelvecchio Calvisio.
Il piccolo paese è uno dei più affascinanti centri della montagna abruzzese per la sua struttura urbanistica che sembra ricalcare la pianta di un “castrum” romano. La strada principale è intersecata perpendicolarmente da traverse caratterizzate da ripide scale esterne con i gradini che sporgono dalle pareti come mensole. Numerosi sono gli spunti fotografici per chi ama ritrarre architetture spontanee, anche se il sisma del 6 Aprile 2009 ha notevolmente danneggiato questo pregevole e unico esempio di architettura abruzzese.
Passeggiare nel silenzio per le sue stradine ricoperte da puntellamenti gonfia il cuore di tristezza e impotenza e ci si chiede se si avrà la lungimiranza e la volontà per ridare forza e bellezza a queste pietre messe l'una sull'altra con sapienza e passione dai nostri predecessori.
La giornata prosegue verso Calascio e la sua Rocca che domina dall'alto il paesaggio. La Rocca di Calascio forse ha origine da un piccolo presidio romano posto a controllo del territorio appena sottratto ai locali Vestini. La rassicurante presenza dei militari favorì la nascita di insediamenti di pastori e agricoltori.
Dall'alto dei suoi 1500 mt lo sguardo spazia su panorami mozzafiato: dal massiccio della Maiella al Sirente, fino alle lontane montagne del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise; una sequenza di tormentate colline conduce lo sguardo verso Campo Imperatore e la catena del Gran Sasso.
Il posto è noto al grande pubblico anche perché la Rocca è stata scenario di numerosi film fra cui “Lady Hawke”, la stupenda fiaba ambientata nel medioevo. In ogni stagione, la Rocca e le rovine dell'abitato, sono soggetti preferiti da numerosi fotografi, che vengono qui a ritrovare atmosfere magiche in una luce sempre diversa.
Appena in basso merita una visita Calascio, fondata dagli abitanti che abbandonarono la Rocca dopo un tremendo terremoto nel 1703; lo stillicidio di abitanti è durato fino alla metà del secolo scorso, quando l'ultima famiglia abbandonò l'antico borgo nel 1957.
In ogni corso ci saranno lezioni di:
-conoscenza e uso della propria macchina fotografica
-ottimizzazione dell'utilizzo dei parametri di scatto
-lettura del paesaggio,
-ricerca dell'inquadratura,
-composizione e gestione della luce.
I corsi saranno tenuti da due fotografi di provata esperienza; chi è a digiuno di tecnica
fotografica sarà seguito individualmente da uno dei due fotografi.
Al rientro ci sarà la lettura critica delle fotografie realizzate ed esempi di post-produzione con Adobe Lightroom.
E' consigliabile una fotocamera reflex con ottiche dal grandangolare al teleobiettivo ed è consigliato vivamente dotarsi di un treppiedi; per chi ha reflex Canon ci sarà la possibilità dell'uso delle nostre ottiche.
Considerando il posto e il clima di montagna, è opportuno dotarsi di una mantellina antipioggia, un maglione e indossare scarpe comode.
Clicca qui per scaricare la locandina del workshop Castelvecchio Calvisio e
Rocca Calascio. Il file è in formato A3 a colori (13 mb)