E' uno dei tour più suggestivi, ricco di spunti e generi fotografici da accontentare qualsiasi appassionato di fotografia.
Il primo impatto con la stretta e tormentata Valle del Sagittario è a monte dell'abitato di Anversa degli Abruzzi, il paese dove Gabriele D'Annunzio ha ambientato uno dei suoi capolavori: “La fiaccola sotto il moggio”. Lasciati i mezzi in uno slargo si procede a piedi per poche decine di metri lungo la stretta statale 479 per affacciarsi al di là del muretto di protezione.
Lo spettacolo è impressionante: ripide pareti di roccia fanno da cornice all'abitato antico di Anversa. Il colle su cui sorge il paese sembra sbarrare lo stretto e profondo orrido, la scena si presta a essere fotografata con varie focali tante sono le inquadrature creative possibili.
Recuperate le macchine si riprende a risalire la valle lungo la tortuosa strada, altre soste saranno necessarie per ammirare e fotografare la frazione di Castrovalva, sospesa in alto fra rocce e cielo a sfidare le aquile. Quando il panorama si apre ci si trova sulla riva del Lago San Domenico con il ponte che scavalcando le chiare e gelide acque conduce al piccolo eremo abitato dal santo Domenico venerato dai serpari di Cocullo.
I colori dell'acqua sono verde, blu e tutte le sfumature intermedie miscelate dai riflessi. Seguendo la statale, dopo pochi chilometri il panorama si allarga in una cornice di montagne che si rispecchiano nel famoso lago detto di Scanno. Guardando ad Oriente è ancora visibile l'immane frana che si staccò dal monte Genzana e sbarrò il fiume creando il lago. Immancabili le fotografie alla deliziosa chiesetta dedicata alla Madonna del Lago che si rispecchia nell'acqua. La sosta successiva sarà la meta della giornata: Scanno, la perla d'Abruzzo.
Architetture spontanee, archi, scalinate palazzetti del Rinascimento o del Barocco, chiese ricche di tele e statue, un paese dal “sapore orientale” come lo raccontavano i viaggiatori dell'Ottocento. Le origini del paese si perdono fra storia e leggenda che racconta di un insediamento di una popolazione orientale.
Leggenda forse suffragata dalla peculiare lavorazione dell'oro, i dolci tradizionali e, soprattutto, dall'originale e ricco costume tradizionale, ancora oggi indossato dalle donne più anziane che, con una gentilezza unica, si lasciano fotografare.
Scanno, sin dagli anni '50 è stato uno dei borghi più fotografati d'Italia.
La bellezza degli scorci, la gentilezza delle persone, l'aria esotica che si respira ha attirato grandi fotografi, infatti è d'obbligo un “pellegrinaggio” alla targa che ricorda che qui hanno creato capolavori anche Henri Cartier Bresson e Mario Giacomelli.
Il ritorno è per la stessa strada dell'andata cercando di non farsi suggestionare dai colori del tramonto per non tirare tardi.
In ogni corso ci saranno lezioni di:
-conoscenza e uso della propria macchina fotografica
-ottimizzazione dell'utilizzo dei parametri di scatto
-lettura del paesaggio,
-ricerca dell'inquadratura,
-composizione e gestione della luce.
I corsi saranno tenuti da due fotografi di provata esperienza; chi è a digiuno di tecnica
fotografica sarà seguito individualmente da uno dei due fotografi.
Al rientro ci sarà la lettura critica delle fotografie realizzate ed esempi di post-produzione con Adobe Lightroom.
E' consigliabile una fotocamera reflex con ottiche dal grandangolare al teleobiettivo ed è consigliato vivamente dotarsi di un treppiedi; per chi ha reflex Canon ci sarà la possibilità dell'uso delle nostre ottiche.
Considerando il posto e il clima di montagna, è opportuno dotarsi di una mantellina antipioggia, un maglione e indossare scarpe comode.
Clicca qui per scarica la locandina del workshop Valle del Sagittario e Scanno. Il file è in formato A3 a colori (13mb)