Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise

Val Fondillo, Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
torrente Fondillo

Il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise vanta il primato della prima area protetta in Italia insieme al Parco Nazionale del Gran Paradiso.

Grazie all'impervia e selvaggia natura, il secolare isolamento e la grande varietà di “habitat”, si sono conservate specie animali e vegetali altrove ormai estinte.

Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Monte Marsicano
Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Opi

Il primo ambizioso progetto di creazione di un'area protetta fu proposto nel 1914, ma l'iniziativa fallì per la vastità dell'area proposta (173.000 ettari) e i conseguenti altissimi costi.

Con lo scoppio della 1ª Guerra Mondiale l'idea venne accantonata con gravi conseguenze per la fauna ormai decimata dal bracconaggio e dagli insediamenti selvaggi. Finita la guerra, uomini di cultura, naturalisti e associazioni ambientaliste ripresero il tentativo di istituire un Parco in questo territorio miracolosamente intatto.

Il 15 novembre 1921, Erminio Sipari e la Federazione Pro Montibus presero in affitto la Val Fondillo e la Costa della Camosciara dal comune di Opi dando origine alla gestione protetta dell'embrione del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.

Negli anni a seguire si istituì l'Amministrazione del Parco con l'acquisizione di nuovi territori che altri comuni concessero in gestione.

Questa è la sintesi della nascita di un Parco che si è dovuto difendere da ogni tipo di attacchi come la politica edilizia indiscriminata e spesso abusiva, oppure far passare l'idea di sviluppo turistico con gli impianti sciistici. Fortunatamente è prevalso il modello di Parco che aspira ad una economia fatta di un turismo rispettoso delle pecularietà uniche che caratterizzano le montagne abruzzesi.

Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise

Grazie alla lungimiranza di tanti visionari che si sono stretti intorno agli amministratori e al personale di sorveglianza, il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise è diventato il simbolo delle lotte ambientaliste e protezionistiche e il Parco di riferimento per progetti di protezione delle aeree naturalistiche non solo per l'Abruzzo, ma anche per l'Italia intera.

Uno sviluppo sostenibile è il segreto del grande successo di questo territorio dove, insieme a una delle aree naturali più importanti d'Europa, convivono attività agricole e pastorali con produzioni tipiche di altissima qualità e un turismo tranquillo e rispettoso.

Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, lupo appenninico

Percorrendo i sentieri è facile imbattersi nei camosci, cervi, caprioli o avvistare un'aquila reale, il lupo appenninico, l'orso marsicano, la lince, il gatto selvatico; numerose sono le specie vegetali endemiche come l'Iris marsicano, la Scarpetta di Venere e il Pino Nero di Villetta Barrea. Gli habitat sono vari e vanno dalle steppe di alta quota ai folti boschi di faggi e aceri, dalle zone umide dei laghi ai torrenti che solcano le profonde valli.

Il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, recentemente, è stato diviso in un sistema di quattro zone per rendere compatibile la necessità di conservare in modo assoluto la naturalità dei luoghi più remoti e selvaggi con quella di consentire uno sviluppo economico compatibile per le popolazioni autoctone.

Purtroppo il più bel Parco Nazionale d'Europa è continuamente preso di mira dall'ottusità delle speculazioni che minano la possibilità di alcune specie di sopravvivere, emblematico è la situazione dell'Orso Bruno Marsicano che è sempre sull'orlo dell'estinzione per colpa del bracconaggio o dell'eccessiva antropizzazione.

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