"Ru rite de' re sette sporte", ovvero la Notte delle Streghe

Castel del Monte
Castel del Monte
Castel del Monte, Notte delle Streghe
la strega e il calderone

Francesco Giuliani, pastore e poeta di Castel del Monte, ci ha lasciato, annotato nei suoi Quaderni in prosa e versi, una testimonianza di vita della sua gente. I suoi scritti non sono fantasie letterarie ma documenti sugli usi, costumi e credenze della gente del Gran Sasso oppure racconti di vita veri vissuti durante la transumanza verso il lontano Tavoliere delle Puglie. 

In " Se ascoltar vi piace" racconta che : "Qui un tempo non lontano si credeva alle streghe, e ce ne sono che ci credono ancora. 

Quando una creatura si ammalava e il medico non ci capiva nulla e non c'era medicina per guarirla, subito si sospettava che le streghe di notte se la succhiavano. E stupidamente si credeva che le streghe entravano nella casa dal buco della chiave o dal tetto. I parenti, gli amici e i vicini, tenevano subito consiglio, e si deliberava che bisognava fare il giro del paese di notte e passare sotto sette sporti...

... qualche volta capitava che la creatura si guariva, e si rafforzava la credenza nelle streghe.."

Questo scritto ha fornito all'associazione culturale "Notte delle Streghe" gli indizi necessari per la messa in scena del rito dei “Sette Sporti”.

La notte del 17 agosto il meraviglioso borgo di Castel del Monte si anima di figure, appena più consistenti delle ombre, che si aggirano negli anfratti più bui e, a volte, si esibiscono in sabba per celebrare riti magici e orge demoniache. Intanto negli sporti, gruppi di paesani raccontano episodi di fatture e malocchi cercando di convincere i più scettici sull'esistenza delle streghe.

Castel del Monte, Notte delle Streghe.
la maledizione della strega

Il pubblico viene guidato a gruppi attraverso le stradine, gradinate, gallerie che costituiscono queste architetture medioevali mirabilmente conservate e rigorosamente  in pietra. Sulle porte sono appoggiate scope, croci, scerte di agli, piatti di lenticchie e tutto quello che può impedire l'ingresso alle streghe.

Lungo il percorso sono allestite piccole scene con gli abitanti che recitano in abiti contadini di inizio novecento e, nel dialetto castellano, spiegano come riconoscere una strega a chi è scettico. Spesso è una vecchia che vive isolata, di aspetto non piacevole e dai modi subdoli.

Le streghe esistono? E i lupi mannari? E le fatture? Chi può dirlo? La risposta la si può trovare fra questi vicoli stretti e bui, pieni di mistero durante la "Notte delle Streghe". Può capitare di incrociarne qualcuna, ma non ha l'aspetto classico della strega dal lungo naso rinsecchito e bitorzoluto e non cavalca una scopa, ha l'aspetto normale, vestita di nero... solo negli occhi brilla una luce di bramosia.

Gli attori, tutti appassionati e volontari, sono bravissimi e credibili nella loro recitazione; a qualcuno può risultare poco comprensibile il dialetto, noi siamo abruzzesi e non abbiamo perso una parola, ma la maestria nelle espressioni dei visi e nei gesti rende tutto chiaro.

Sospeso tra le vette del Gran Sasso, Castel del Monte, uno de' "I Borghi più Belli d'Italia",  in questa fresca notte d'agosto si anima di migliaia di persone che percorrono gli intrigati vicoli alla scoperta di storie della tradizione abruzzese per lo più trasmesse oralmente.

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