In questo corso di quattro giorni si parlerà di fotografia di reportage etnico nei primi due e di reportage di architetture nei giorni rimanenti.
Il primo giorno assisteremo alla famosa festa dei serpari a Cocullo; il secondo seguiremo la Compagnia di Gioia che si reca a omaggiare la Madonna della Libera festeggiata a Pratola Peligna.
Il terzo giorno ci recheremo a visitare i borghi di Castel del Monte e Calascio con la sua Rocca arroccati alle pendici del Gran Sasso; l'ultimo giorno ci arrampicheremo lungo un breve sentiero verso l'eremo celestiniano di San Onofrio sospeso fra le rocce del Monte Morrone. Per gli spostamenti provvederemo noi con pulmino e macchina.
1° giorno, giovedì Primo Maggio:
Di primo mattino ci recheremo al piccolo villaggio di Cocullo a pochi minuti da Sulmona. Il paese, quasi disabitato il resto dell'anno, si riempe di migliaia di persone accorse, chi per devozione, chi per curiosità, chi per studio, per assistere a questa singolare manifestazione di grande importanza antropologica chiamata anche "festa dei serpari". La ricorrenza pare che abbia origine dal culto della dea Angizia venerata dai Marsi, considerati dai romani un popolo di maghi e stregoni. La dea, che proteggeva dai morsi dei serpenti, col cristianesimo è stata soppiantata dal culto di San Domenico, eremita che è vissuto in una grotta dei dintorni.
Sarà nostro compito guidarvi con suggerimenti, anche di tecnica fotografica, nei vari accadimenti come l'arrivo delle varie compagnie di devoti che hanno percorso a piedi anche lunghe distanze; i vari gesti dei fedeli per preservarsi dal mal di denti; l'ostentazione di ex-voti o, perché no, farsi fotografare con un serpente al collo approfittando della gentilezza dei serpari che si prestano volentieri.
Per il pranzo si approfitterà dei numerosi chiostri per un panino alla porchetta o salsicce arrosto.
Appena dopo pranzo faremo una breve visita al Lago San Domenico dove potremmo vedere l'eremo rupestre di San Domenico. Lungo la strada avremo la possibilità di fare scatti al bellissimo panorama del borgo di Anversa negli Abruzzi.
Al ritorno in hotel, prima e dopo cena, ci sarà una lettura critica delle foto realizzate nella giornata ed esempi di post-produzione con Adobe Lightroom l'ausilio di PC e proiettore video...leggi altro
2° giorno, venerdì 2 Maggio:
La meta della giornata sarà Pratola Peligna dove stanno per iniziare i festeggiamenti in onore della Madonna della Libera che dureranno una settimana. A noi interessa fotografare l'arrivo dei devoti della Compagnia di Gioia. Nei tempi andati erano numerose le Compagnie di pellegrini che si recavano a Pratola per omaggiare l'immagine della Madonna custodita nel Santuario, di queste sono rimasti solo gli abitanti di Gioia dei Marsi. Questi percorrono a piedi il percorso dal lontano paese marsicano qualunque siano le condizioni meteo. Noi andremo loro incontro per fotografarli quando, scalato l'ultimo dei sette colli, si ritrovano al cospetto del Santuario visibile lontano nella Valle Peligna. Qui in ginocchio pregano e ringraziano la Madonna per averli protetti nel cammino. Fatte numerose foto ai volti sofferenti per la fatica, le lacrime e i gesti della devozione andremo a precedere la compagnia nella chiesa che arriverà nel tardo pomeriggio.
Nella chiesa, colma di gente in ogni angolo, arrivano strusciando sulle ginocchia fino all'altare maggiore dove baciano il monogramma di Maria, mentre i loro canti risuonano fra le navate.
Vi guideremo nella realizzazione di un reportage molto drammatico e carico di emozione e nell'uso di sensibilità ISO molto alte.
La giornata si concluderà in hotel dove, dopo cena, ci sarà la consueta lettura critica e confronto degli scatti effettuati...leggi altro
3° giorno, sabato 3 Maggio:
Ci porteremo alla volta dei borghi fra i più belli che contornano la catena del Gran Sasso. Una prima sosta a Castelvecchio Calvisio, uno dei più affascinanti centri della montagna abruzzese per la sua struttura urbanistica che sembra ricalcare la pianta di un “castrum” romano.
Il sisma del 6 Aprile 2009 che ha colpito l'Abruzzo ha notevolmente danneggiato questo pregevole e unico esempio di architettura. Passeggiare e fotografare nel silenzio delle sue stradine, spesso puntellate per timore di crolli, gonfia il cuore di tristezza e impotenza.
La meta successiva sarà Santo Stefano di Sessanio (Sextantio). I' antico borgo, che fu di proprietà della potente famiglia de' Medici del Granducato di Toscana, ha conservato quasi intatto l'antico splendore medioevale, con accenni rinascimentali a testimonianza dell'antica prosperità. Dal 2004 il paese è sede dell'interessante esperimento del cosiddetto “albergo diffuso” che ha attirato numerosi turisti, dando nuovo slancio alle economie locali.
Stando in zona a fotografare splendide architetture spontanee non si può non visitare uno dei castelli più belli e fotografati del mondo, a detta del National Geographic, e set di numerosi film: la Rocca di Calascio.
Prima della salita al castello ci soffermeremo nell'abitato di Calascio tutto in pietra, ben conservato, ricco di stradine e gradinate dove si affacciano case-torri, palazzine settecentesche, chiese scrigni di opere d'arte. Tutte testimonianze di antiche ricchezze prodotte dalle attività armentizie.
Concluderemo questa giornata di fotografie d'architettura con la salita alla Rocca attraverso i ruderi del borgo che la circonda. Il castello è sempre immerso in una luce magica, sembra il prolungamento delle rocce sulla cima dell'altura. Dall'alto dei suoi 1500mt. lo sguardo spazia su panorami mozzafiato: dal massiccio della Maiella al Sirente e fino alle montagne del Parco Nazionale d'Abruzzo; poi la tormentata morfologia conduce lo sguardo verso Campo Imperatore e la catena del Gran Sasso.
Attenderemo qui l'ora del tramonto che in queste quote non delude mai.
Al ritorno in hotel proietteremo ancora le foto della giornata.
4° giorno, domenica 4 Maggio:
nella mattinata concluderemo questo viaggio in Abruzzo salendo all'eremo di Sant'Onofrio posto come nido d'aquila su un costone di roccia del vicino Monte Morrone e visibile dall'hotel.
É questo il luogo preferito dall'eremita Pietro Angelerio. Qui, mentre era in meditazione, il sant'uomo ricevette la notizia della sua elezione al soglio pontificio che accettò per brevissimo tempo col nome di Celestino V. La piccola chiesa conserva ancora antichi affreschi e le minuscole celle abitate dai frati celestini. La vista nella sottostante valle Peligna, contornata dalle più alte vette dell'Appennino, è vertiginosa...leggi altro
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