Campotosto

Campotosto, vista sulla catena del Gran Sasso. L'Aquila
Campotosto, vista sulla catena del Gran Sasso

La prima volta che sono arrivato nel territorio di Campotosto ho avuto l'impressione di trovarmi in un territorio di confine non molto diverso da quello che immaginavo potessero essere i passi di alta quota fra le montagne del Pamir. Le alte cime innevate della catena del Gran Sasso a destra e di fronte le propaggini più meridionali dei Monti della Laga, poi il lago che non t'aspetti in una quota così alta. 

Campotosto e il lago. L'Aquila
Campotosto e il lago

Questa zona, composta da quattro frazioni: Campotosto, Mascioni, Poggio Cancelli e Ortolano, è stata effettivamente un territorio di confine conteso dalle città di L'Aquila e Amatrice che nel XIII secolo lottarono per imporre la loro giurisdizione. Lotte e passaggi di proprietà si susseguirono nei secoli fino ad arrivare nel '700 durante il quale Campotosto divenne il borgo più popoloso e cominciò ad amministrarsi da solo ed alla fine del secolo si rese indipendente dalla giurisdizione di Amatrice annettendosi i territori di Mascioni e Poggio Cancelli. Ortolano, che sorge più giù nella valle del Vomano, entrò a far parte del territorio di Campotosto dopo l'unità d'Italia.

Le contrade hanno l'aspetto deserto, poche persone in giro, qualche fattoria  e gli immancabili negozietti sulla strada pieni delle prelibatezze del luogo fra cui spiccano formaggi dal sapore delle erbe d'alta montagna e la famosa “mortadella di Campotosto” detta anche cojoni di mulo.

Qualcuno ha ripreso l'allevamento del maiale nero d'Abruzzo, una razza che ben si adatta alla vita all'aperto e che fornisce salumi dal gusto particolare. Basta fermarsi nei pressi del negozietto che, come d'incanto, appare dal nulla il proprietario ad offrire i suoi prodotti.

Mascioni, frazione di Campotosto
Mascioni
Ortolano, frazione di Campotosto
Ortolano

Il territorio di Campotosto non offre molti punti di interesse particolare, le strade larghe fanno pensare a movimenti di greggi fra le case isolate e non ad abitati nati a scopi difensivi arroccati sulle falde delle montagne come se ne vedono tanti in Abruzzo. Interessanti gli interi isolati che mantengono ancora a vista la bella pietra della Laga: le arenarie gialle corrose dal tempo ottenute dagli strati di sedimentazione dagli svariati spessori.

Terra di passi montani dal clima rigido e austero dove è molto probabile ritrovarsi in una bufera di vento e nevischio provenienti dalle vicine valli che si perdono nel cuore della catena del Gran Sasso fra le più alte vette dell'Appennino.

Spettacolo unico è il lago che spesso ghiaccia ed è possibile percorrerlo a piedi. 

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